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sabato 21 luglio 2012

Horti Tauriani

Gli Horti Tauriani erano dei giardini situati a Roma sul colle Esquilino (Rione Esquilino). In età augustea rientravano all'interno dei confini della Regio V (Esquiliae) e occupavano l’intero territorio compreso tra la via Labicana antica, l'agger serviano ed il limite poi rappresentato dalle Mura aureliane per un'estensione di circa 36 ettari.
I giardini prendevano il nome dal proprietario Tito Statilio Tauro, console del 44 d.C., accusato di magia nel 53 e costretto al suicidio da Agrippina minore, la quale desiderava impossessarsene (Tac., Annales XII, 59). All'inizio dell'impero, infatti, la gens Statilia era proprietaria dell'ampia area compresa tra le viae Tiburtina e Labicana-Praenestina (CIL XV, 7542), in cui si trovavano anche i suoi monumenti funerari e quelli della gens Arruntia.
In seguito, sotto Claudio e Nerone, i giardini furono divisi (Horti Pallantiani, Horti Epaphroditiani) in favore dei liberti imperiali Epafrodito e Pallante (Frontin., De aquis 19, 20, 68 s.)


(continua)

Cratere in marmo pentelico con le nozze di Elena e Paride (dagli Horti Tauriani)

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