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martedì 24 luglio 2012

Chiesa di sant'Eusebio all'Esquilino

Sant'Eusebio è una chiesa monastica di Roma, dedicata all'oscuro martire del IV secolo Eusebio di Roma e costruita nel Rione Esquilino.
L'edificio, attualmente in posizione seminascosta, è incastrato fra i palazzi del Piano Regolatore "piemontese" del 1873 nell'angolo fra piazza Vittorio Emanuele II e via Napoleone III. Chiesa titolare e parrocchia, ma non basilica minore, è uno dei monumenti cristiani più insigni del Rione.
Si ritiene tradizionalmente che la costruzione insista sulla domus del prete romano Eusebio (circa 319-357?), strenuo oppositore dell’arianesimo, condannato dall'imperatore Costanzo II a morire di fame rinchiuso in una stanza della propria abitazione (Acta Sanct. Aug., III, 166 e Sept., VI, 297).

(continua)
Chiesa di sant'Eusebio (Wikipedia)
Titulus Eusebii, incisione di G. Franzini (1588)


sabato 21 luglio 2012

Horti Tauriani

Gli Horti Tauriani erano dei giardini situati a Roma sul colle Esquilino (Rione Esquilino). In età augustea rientravano all'interno dei confini della Regio V (Esquiliae) e occupavano l’intero territorio compreso tra la via Labicana antica, l'agger serviano ed il limite poi rappresentato dalle Mura aureliane per un'estensione di circa 36 ettari.
I giardini prendevano il nome dal proprietario Tito Statilio Tauro, console del 44 d.C., accusato di magia nel 53 e costretto al suicidio da Agrippina minore, la quale desiderava impossessarsene (Tac., Annales XII, 59). All'inizio dell'impero, infatti, la gens Statilia era proprietaria dell'ampia area compresa tra le viae Tiburtina e Labicana-Praenestina (CIL XV, 7542), in cui si trovavano anche i suoi monumenti funerari e quelli della gens Arruntia.
In seguito, sotto Claudio e Nerone, i giardini furono divisi (Horti Pallantiani, Horti Epaphroditiani) in favore dei liberti imperiali Epafrodito e Pallante (Frontin., De aquis 19, 20, 68 s.)


(continua)

Cratere in marmo pentelico con le nozze di Elena e Paride (dagli Horti Tauriani)